Entro venerdì, in base ai dati del monitoraggio sui contagi da Coronavirus, arriveranno le linee guida del Governo italiano che consentiranno alle Regioni di riaprire dal 18 maggio il commercio al dettaglio, i bar, i ristoranti, gli estetisti ed i parrucchieri, ovvero quelle categorie che in questi ultimi giorni stavano chiedendo con grande forza di poter riaprire per non ritrovarsi a dover chiudere per sempre a causa della crisi provocata dalla pandemia. Le linee guida ed i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni attività, per preservare la sicurezza sia dei lavoratori che dei clienti.
Le Regioni potranno quindi riaprire in autonomia la attività la prossima settimana, ma il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui i dati del contagio tornassero a salire, predisponendo interventi tempestivi ed eventuali nuove chiusure. Il ministro per gli Affari regonali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha sottolineato che “inizia la fase della responsabilità per le Regioni”. Hanno accolto molto positivamente questa decisione del governo i presidenti delle Regioni che già da giorni chiedevano autonomia nella gestione delle riaperture, tra questi anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia che ha subito comunicato che invierà al Governo, come da indicazione, che la sua Regione permetterà di alzare le serrande a tutte quelle imprese che finora erano obbligate a tenerle abbassate.
Ad anticipare tutti era intanto stato l'Alto Adige, dove come previsto dalla legge provinciale approvata la scorsa settimana, hanno già aperto parrucchieri, bar e ristoranti. I saloni stanno ricevendo i clienti con orario prolungato, dalle 7 alle 21 in modo da smaltire le liste di attesa. I parrucchieri devono indossare mascherine Ffp2, i clienti invece le normali mascherine. Bar e ristoranti hanno ripreso con il servizio ai tavoli, con una distanza minima di due metri tra un tavolo e l'altro; obbligatoria anche la mascherina.
Davide Fifaco