L'account Twitter di Libero è stato “temporaneamente limitato” perché “ha eseguito delle attività sospette”, questo il messaggio che appare in queste ore a chiunque voglia consultare il social network del quotidiano. Limitato e non sospeso come accaduto a Donald Trump, non ci sono quindi blocchi permanenti.
Le ragioni di questo stop non sono ancora chiare, l'ufficio stampa italiano di Twitter ha chiesto lumi alla sede di Dublino, ma risposte ufficiali non sono ancora state rese note. Rimangono alcune ipotesi: probabilmente si tratta di una reazione automatica a tentativi di accesso da parte di malintenzionati o ad un malfunzionamento di strumenti usati dal profilo stesso per pubblicare contenuti.
Il fondatore della testata, Vittorio Feltri, ha commentato quanto accaduto con il solito colorito linguaggio che lo contraddistingue ed ha inoltre affermato “ritengo che Twitter sia guidato da una banda di poveri ignoranti che non capiscono le parole, penso possano aver interpretato male alcuni interventi”. Feltri ha inoltre aggiunto: “penso anche che Twitter abbia tutto il diritto di censurare, è un privato ed i privati fanno quello che vogliono. C'è un'ignoranza dominante e una stupidità senza freni che comanda. Libero come Trump!''. Alla testata giornalistica è arrivata subito la solidarietà di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Intanto il premier Giuseppe Conte si prepara alla sfida in Aula per il Consiglio dei ministri di questa sera, con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ha giocato d'anticipo dichiarando che “una crisi di governo è inspiegabile, non solo perché siamo nel bel mezzo di una pandemia ma anche perché dobbiamo fare il decreto ristori”.
Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, definisce un “tradimento agli italiani” la possibilità che i ministri di Italia Viva escano dal governo. Crimi inoltre aggiunge: “Se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo”.
Sulla possibilità che il Recovery Plan vada in porto questa sera, il capo politico pentastellato si dice fiducioso visto che è il frutto di un lavoro condiviso da tutti.
Ma Matteo Renzi continua a rilanciare la richiesta di prendere il Mes e lamentare l'assenza di risposte da parte del premier, quindi appare possibile che il Recovery plan venga approvato nel Consiglio dei ministri e poi le ministre di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti aprano la crisi di governo con le loro dimissioni, costringendo Conte alla verifica della maggioranza alle Camere.
Davide Fifaco