È uno scenario drammatico quello che emerge nel nuovo rapporto sull’immigrazione di minori verso l’Italia di Save the Children, l’organizzazione che da anni si occupa di tutelare i bambini nelle aree più disagiate del mondo.
Il giornalista Daniele Biella, e il fotoreporter Alessio Romenzi, hanno passato due mesi nei punti di transito dei migranti, in Liguria e Friuli Venezia Giulia, raccogliendo testimonianze sulle condizioni di viaggio e sul trattamento riservato ai minori lungo la rotta balcanica.
Lunghi viaggi a piedi, nascosti sotto i camion o sui treni, trasportati dentro i furgoni dei passeur, per poi passare i confini di notte rischiando la vita e di venir respinti molte volte prima di riuscire a entrare in Europa. Un flusso in cui sono sempre più concreti i rischi di tratta e sfruttamento dei minori, in balia dei passeur e di chiunque prometta loro un aiuto per l’attraversamento dei confini.
I respingimenti, una pratica che aveva creato forti polemiche a Trieste, per l’organizzazione avvengono “in modo spesso brutale e illegale anche tra Paesi Membri dell’Unione europea”.
Nel 2020 sono state effettuate verso la Slovenia 301 riammissioni dalla provincia di Gorizia e mille dalla provincia di Trieste, ma il flusso in entrata si sta spostando più a nord e nell'entroterra, nei dintorni di Udine.
Le storie sono state diffuse in occasione dell’avvicinarsi della Giornata Mondiale del Rifugiato, sottolineando come l’Europa, premio Nobel per la Pace, “resti a guardare le violenze senza garantire adeguata protezione e accoglienza a chi ha meno di 18 anni”.
Le autorità italiane però non sembrano intenzionate a cambiare la propria linea: la legittimità delle riammissioni immediate era stata ribadita nelle scorse settime dalla prefettura di Trieste e anche il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha ricordato i rischi sanitari legati al fenomeno. “Il contrasto all'immigrazione irregolare assume una rilevanza ancor maggiore nel contesto emergenziale che stiamo attraversando: non è infatti ammissibile che, - ha detto - proprio in conseguenza dell'arrivo di migranti, si sviluppino, come accaduto in Friuli Venezia Giulia, nuovi focolai di contagio che possano mettere a repentaglio i risultati raggiunti con tanta fatica sul fronte della lotta alla pandemia. Essenziale, dunque - ha concluso -, è che il Ministero dell'Interno garantisca risposte immediate e concrete per evitare di vanificare gli sforzi compiuti dalle istituzioni e dai cittadini."
Alessandro Martegani