Era stato per mesi il luogo simbolo dell’inizio dell’epidemia in Italia: a Codogno il 20 febbraio del 2020, venne certificato il primo caso italiano di Covid 19, un uomo di 38 anni diventato il “paziente uno”.
Ora, a 15 mesi da quel giorno, Codogno, comune che finì anche completante isolato per settimane nel tentativo di fermare un’epidemia destinata ad allargarsi a tutto il paese, non ha più nemmeno un ricovero per Covid e l’area dedicata ai pazienti ammalati di Coronavirus ha chiusi i battenti.
La notizia è stata diffusa dal responsabile del servizio di Pneumologia e referente dell'Area Gialla Covid Francesco Tursi, che ha ammesso di aver vissuto il momento con “profonda emozione”.
Si tratta di un altro passaggio simbolo nella lotta al Covid in Italia, che però rispecchia un andamento generale di caduta dei dati sui contagi, e soprattutto sui morti e sui ricoveri. Oggi i positivi sono leggermente saliti, ma a fronte di molti tamponi in più, e anche i decessi rimangono due cifre, mentre calano i ricoveri ordinari e in terapia intensiva.
L’Istituto superiore della sanità conferma che nel paese ci sono stati solo 36 i casi per 100 mila abitanti contro i 51 della settimana precedente. Anche grazie alla campagna vaccinale “che avanza sempre più velocemente”, l’epidemia sembra ormai essere stata riportata sotto controllo, e anche l’indice Rt, ormai non più determinante per i passaggi di colore, è ben al di sotto dell’uno, a 0,68 in costante diminuzione.
Tutte le regioni ormai hanno numeri da zona bianca, un passaggio che dalla prossima settimana diventerà concreto per Veneto, Liguria, Umbria e Abruzzo, mentre fra dieci giorni, salvo inversioni la rotta, sarà il turno di Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e della provincia di Trento.
Dovranno attendere il 21 giugno la Sicilia, le Marche, la Toscana, la Provincia di Bolzano, la Calabria, la Basilicata e la Campania, mentre l’ultima regione a diventare bianca sarà la Valle d'Aosta, il 28 giugno.
Alessandro Martegani