Il governo italiano sul tavolo ha due misure che la prossima settimana verranno esaminate dal Consiglio dei ministri: l'estensione della terza dose dell'obbligo di vaccinazione per i sanitari e la riduzione della validità del Green Pass, che potrebbe passare dagli attuali 12 mesi a 9 mesi.
Il presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri, Alessandro Vergallo, ha intanto avanzato a nome della stessa associazione, la richiesta che la durata del green pass sia di 6 mesi, dato il calo di efficacia del vaccino dopo tale periodo.
Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha annunciato che la prossima settimana nessuna Regione dovrebbe passare in giallo, nemmeno quelle più a rischio come Vento, Friuli-Venezia Giulia, dove l'occupazione delle terapie intensive supera la soglia del 10% e Marche.
Continua intanto il pressing dei governatori sul governo. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha dichiarato: "In un momento in cui i contagi stanno crescendo è importante avviare in tempi rapidi, entro 72 ore, un confronto con il Governo. In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la divisione del Paese in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati".
Toti inoltre aggiunge: "In questo momento non è possibile mantenere un atteggiamento attendista, bisogna anzi dettare norme chiare per affrontare questa fase della pandemia, tutelando la salute dei cittadini e consentendo all'economia di continuare la sua fase di crescita dopo aver attraversato una grave crisi".
"Il governo è ovviamente disponibile a mettere in agenda a breve un tavolo di confronto". È quanto ha detto il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini durante la conferenza Stato-Regioni dopo la richiesta dei presidenti di un incontro urgente sulle regole in vigore e sul green pass. Della richiesta sono stati informati sia il presidente del Consiglio Mario Draghi sia il ministro della Salute Roberto Speranza.
Per ora dall'esecutivo viene rigettata l'ipotesi di un lockdown per non vaccinati; il sottosegretario alla Salute, Sileri, spiega che con i numeri attuali è una strategia da non valutare, potrebbe essere presa in considerazione nei singoli territori in caso di passaggio in zona arancione.
Intanto gli ultimi dati parlano di 10.638 positivi ai test Covid. Sono invece 69 le vittime.
Davide Fifaco