Borut Pahor è stato insignito del premio "Alcide De Gasperi - Costruttori d'Europa" dalla Provincia Autonoma di Trento, per i suoi sforzi per raggiungere la riconciliazione e la comprensione tra persone, nazioni e Paesi nei Balcani occidentali. Gli organizzatori dell'iniziativa, che in passato ha celebrato lo statista dell'unificazione tedesca Helmut Khol e l'ex premier italiano Mario Draghi, hanno riconosciuto a Pahor l'impegno per la pace, lo sviluppo e la sicurezza a livello regionale espresso nell'iniziativa del processo di Brdo - Brioni, nata quando questi era capo del governo di Lubiana. Inevitabile anche l'importanza attribuita al processo per la restituzione del Narodni Dom alla comunità slovena in Italia, un lungo percorso che ha rinsaldato ancora di più il legame e l'amicizia con il capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella.
Nel suo lungo intervento, preceduto dalla laudatio dell'ambasciatore Michele Valensise, vicepresidente della giuria del premio, Pahor ha voluto evidenziare
il suo impegno a favore di un’Unione europea unita e forte, senza dimenticare l'importanza dei rapporti e delle esperienze personali. Per questo ha parlato della sua esperienza di giovane jugoslavo nato e cresciuto a un chilometro dal confine con l'Italia, ma anche dei momenti che hanno preceduto il famoso e storico gesto di tenersi per mano con Mattarella in occasione del tributo congiunto ai monumenti di Basovizza nel giorno della cerimonia per la restituzione del Narodni Dom.
Pahor, che lascerà formalmente le redini del paese il 23 dicembre a Nataša Pirc Musar, ha ricevuto anche un messaggio di congratulazioni dal Quirinale, sia per il contributo recato alla amicizia fra i due popoli che alla coesione dell’Europa.
Valerio Fabbri