Le poche ore rimaste per trovare un'intesa sembrano aver fatto effetto sulle trattative fra Pd e Movimento 5 Stelle.
Mentre al Quirinale sono iniziate le consultazioni, al Colle sono saliti la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il Presidente della Camera Roberto Fico, seguiti dai gruppi parlamentari più piccoli, le due forze politiche, che avevano interrotto i contatti dopo la richiesta di garanzie da parte di Di Maio sulla permanenza di Conte a Palazzo Chigi, hanno ricominciato il confronto.
A sbloccare la situazione proprio la disponibilità del Pd a non ostacolare la conferma di Conte, anche se i contrasti riguardavano anche altri posti chiave: Di Maio avrebbe chiesto di rimanere vicepremier, mentre il Pd sembra orientato a considerare Conte già in quota al Movimento 5 Stelle e ad affiancargli un solo vicepremier democratico.
Il Partito democratico vorrebbe poi il controllo di tutti i ministeri economici e anche del Viminale, per dare una decisa inversione di rotta alle politiche portate avanti dal governo giallo verde nell'ultimo anno.
Dopo ore di tensione in cui si era sforata la rottura, nel tardo pomeriggio il Pd ha annunciato un nuovo incontro alla Camera fra i capigruppo. La volontà di non andare a elezioni, l'obiettivo a cui punta soprattutto Matteo Salvini, sembra esserci, e tutto lascia pensare che Pd e 5 Stelle si presenteranno alle consultazioni al Colle con i nomi del premier e se non di tutti, perlomeno dei ministri chiave, e con un programma. Un programma a cui potrebbero aderire anche parlamentari del gruppo misto che oggi al termine delle consultazioni ha sospeso il giudizio in attesa di conoscere i contenuti dell'accordo.
Se la nuova tendenza della trattativa forse confermata, il Presidente della Repubblica potrebbe affidare l'incarico già domani sera o giovedì mattina, e la crisi potrebbe chiudersi entro la settimana, dando il via al secondo governo della legislatura.
Alessandro Martegani