Sta facendo discutere, in Italia, un articolo pubblicato qualche giorno fa dal quotidiano Libero, in cui si parla di una fiction Rai su Nilde Iotti, dove la prima donna presidente della Camera viene definita "una bella emiliana simpatica e prosperosa come sanno esserlo le donne emiliane, grande in cucina e grande a letto". Parole che hanno scatenato le proteste del Pd e dei 5 Stelle. È intervenuto anche l'Ordine dei Giornalisti, per verificare la violazione delle regole deontologiche.
Il riferimento volgare e sessista a Nilde Iotti di cui si è reso protagonista il quotidiano Libero ha visto la reazione, appunto, oltre che della politica, con le proteste del Pd e del Movimento 5 Stelle, anche del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che ha deferito il giornale al Consiglio di disciplina, organo che può comminare sanzioni, dall’avvertimento scritto fino alla radiazione dall’Albo. Il presidente ed il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine, rispettivamente Carlo Verna e Guido D’Ubaldo, hanno rilevato che “la trasmissione della fiction su Nilde Iotti, a venti anni dalla scomparsa, offre al quotidiano Libero un’altra opportunità per violare le principali regole deontologiche. Sessismo e omofobia: il giornalismo è un’altra cosa. Abbiamo già provveduto a segnalare al Collegio di Disciplina territoriale competente questo nuovo infortunio del quotidiano milanese”. Anche le deputate Pd sono intervenute insieme contro l’articolo, che “non offende solo la memoria della prima presidente della Camera della storia repubblicana, ma tutte le donne italiane, di sinistra e di destra, moderate e radicali, femministe e non”. Intanto le avvocate Cathy La Torre e Rita Nanetti, hanno preparato un esposto da presentare alla magistratura per capire se le parole usate da Libero per definire Nilde Iotti e le donne emiliane possano costituire un reato di diffamazione. Definizione che sicuramente ha indignato molte donne, visto che, come spiega la La Torre, sono state un centinaio le persone che la hanno contattata. L'avvocata ha poi provocatoriamente invitato anche la candidata della Lega, Lucia Borgonzoni, donna emiliana, a firmare l'esposto, "altrimenti significa che a lei va bene la presentazione fatta delle sue corregionali", ha concluso la La Torre.
Davide Fifaco