Foto: Reuters
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La crisi in Siria, posta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al primo posto fra i temi affrontati nel corso delle consultazioni, sta mettendo in luce da una parte la necessità di formare al più presto un governo, dall'altra l'incapacità delle forze politiche di fare quadrato di fronte a una crisi internazionale.
Le dichiarazioni seguite ai colloqui con il Capo dello Stato avevano rivelato una posizione se non unitaria, perlomeno abbastanza omogena fra i gruppi parlamentari, che tendevano a escludere un intervento militare e a puntare sulla diplomazia, ma l'attacco deciso da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna ha complicato ancora di più il quadro politico.
Il premier Paolo Gentiloni ha definito, "motivata" l'azione contro i siti chimici in Siria, ma ha anche auspicato il ritorno a una trattativa diplomatica per evitare un'escalation, assicurando che nessun aereo impiegato nell'attacco è partito da basi situate in Italia, uno dei paesi europei con il maggior numero d'installazioni militari statunitensi e della Nato.
Le forze politiche però si sono divise anche all'interno degli stessi schieramenti: il Movimento 5 stelle ha chiesto a Gentiloni di riferire in Parlamento, ma sembra volersi allineare con il blocco occidentale, il Pd ha sostenuto la posizione del governo, il centro destra si è diviso. Salvini e Meloni hanno attaccato l'iniziativa degli Stati Uniti, il leader della Lega si è schierato apertamente con la Russia, mentre Berlusconi ha invece confermato la posizione di Washington, definito l'attacco un mezzo per far rispettare il diritto internazionale e auspicato la nascita di un governo forte per gestire la crisi.
In una situazione già molto difficile, con i partiti intenzionati a temporeggiare almeno fino alle elezioni i regionali di fine mese e distanze che sembrano incolmabili, la crisi siriana ha ulteriormente allontanato da una parte Movimento 5 stelle e Lega, dall'altra gli stessi alleati del centro destra che ormai non perdono occasione per attaccarsi a vicenda, rendendo ancor più difficile il compito di Sergio Mattarella, intenzionato ad affidare un mandato esplorativo o un pre-incarico la prossina settimana. Un clima che ha fatto salire nuovamente le probabilità di un governo del presidente, affidato a una personalità istituzionale.