In questi giorni la pioggia ha devastato città intere: oltre 20 fiumi sono esondati, 280 sono state le frane e più di 400 le strade interrotte. “Danni per qualche miliardo di euro, simili a un terremoto” ha dichiarato il presidente della Regione Stefano Bonaccini. In Emilia-Romagna c’è un grande dispiegamento di forze da parte dei Vigili del fuoco, arrivati anche da altre regioni, che sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Nella provincia di Forlì e quella di Ravenna, territori dove permangono le maggiori criticità, stanno lavorando soccorritori acquatici, unità specialistiche speleo alpino fluviali e sommozzatori. L’allerta rossa continua per l’intera giornata di oggi, ed è stata confermata anche per domani dalla Protezione civile, in quanto la situazione prevede un peggioramento con l’arrivo del fine settimana, nuove perturbazioni porteranno forti piogge.
Il comune di Lugo in provincia di Ravenna, si trova inondato, l’acqua proveniente dal Senio e dal Santerno ha invaso il centro, dove ha raggiunto anche i livelli di un metro di altezza. Tramite un messaggio su Facebook, il comune di Lugo ha fatto sapere che “la situazione è critica ovunque, l’acqua ha raggiunto gran parte delle abitazioni e dei terreni e sta continuando la sua corsa. L’emergenza non è finita”. Il comune di Ravenna invece ha lanciato questa mattina un appello ai cittadini di spostarsi solo in caso di necessità, in quanto le strade devono essere lasciate libere per “gestire l’emergenza causata dall’alluvione”. Intanto per martedì 23 maggio è previsto il Consiglio dei ministri che sarà dedicato in larga parte agli urgenti provvedimenti relativi all’alluvione che sta colpendo l’Emilia-Romagna e alcune zone delle Marche e della Toscana. A riguardo, il sindaco di Bologna ha spiegato che al Consiglio “chiederà risorse come non si sono mai viste prima, in tempi brevi” in quanto i danni finora ammontano almeno a sei miliardi, in una delle regioni “più produttive d’Europa”.
B.Ž.