Ha provocato la prima vera frattura evidente all'interno del Movimento 5 Stelle la decisione del governo di dare via libera alla Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico che porterà in Italia il gas naturale proveniente dal Mar Caspio.
Il Movimento 5 Stelle si era sempre opposto all'opera, che tocca terra in provincia di Lecce, ma ora i ministri Grillini sembrano aver cambiato idea rispetto alla campagna elettorale.
"Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato i documenti - ha detto Luigi di Maio dopo l'annuncio dello sblocco dei lavori da parte del premier Conte - e se fermassimo la Tap ci sarebbero delle penali per quasi 20 miliardi di euro".
Una versione a cui però non credono tre parlamentari del Movimento 5 Stelle, i senatori Ciampolillo e De Bonis e la deputata Cunial, che hanno ricordato come non ci possano essere penali poiché "non esiste alcun contratto tra Stato e Tap". La reazione degli attivisti è stata ancor più dura con accuse esplicite di aver tradito il mandato elettorale e richieste di dimissioni per i parlamentari grillini eletti in Puglia.
"Di Maio si sta comportando da imbroglione, come sull'Ilva - ha commentato il predecessore dell'attuale ministro dello sviluppo economico. Carlo Calenda del Pd -, sta facendo una sceneggiata e sta prendendo in giro gli elettori ai quali ha detto una cosa che non poteva mantenere".
La Tap non è però l'unico punto critico per la componente dei 5 Stelle al governo: a breve si dovrà decidere la sorte di molte opere, come la Tav, molte in fase avanzata ma attualmente bloccate dal ministro Toninelli per valutare il rapporto costi benefici. Tutte opere a cui la Lega e gli industriali sono favorevoli, e non è chiara la situazione nemmeno sul fronte del decreto fiscale: proprio Di Maio, ha denunciato che nel testo sono rimasti i riferimenti alla rottamazione e al condono per i capitali esteri, promettendo che il provvedimento sarà modificato in Parlamento. Una posizione che ha attirato nuove critiche sulla capacità di gestione del governo da parte della componente 5 Stelle.