"Davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio". Queste la parole del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, alla decisione del governo di confermare l'apertura del traffico tra le regioni italiane. De Luca ha annunciato che in Campania verranno adottate “senza isteria ed in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile il sorgere nella nostra regione, di nuovi focolai epidemici”. Il governatore campano poi aggiunge: “Si ha la sensazione che per l'ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente, togliendo i nomi delle regioni, che i territori nei quali nell'ultimo mese c'era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo". Chiaro ovviamente il riferimento alla Lombardia amministrata da Attilio Fontana. De Luca, inoltre, contesta l' ordinanza del sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha autorizzato, dal 1 giugno, l' apertura dei locali notturni fino alle 3.30 e la vendita di alcol da asporto fino alle 24, e chiede l' intervento di Prefettura, Questura e Polizia Municipale.
Di diverso tenore le idee del governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha dichiarato: “Era nell'aria che il 3 giugno ci fosse l'apertura della circolazione tra le regioni. Noi non abbiamo problemi e non mi piace che passi l'idea che ci siano untori in giro per l'Italia e quindi sono contento che la Lombardia ci sia". Zaia ha poi aggiunto: "Non bene invece quello che è successo in Grecia, dove hanno chiuso le frontiere agli italiani, ma credo che sono loro ad avere da perdere, non noi. Hanno avuto un comportamento riprovevole e la cosa che mi fa arrabbiare di più è che siano in Europa. Lezione dalla Grecia no e tengo a dire che in Veneto i greci sono benvenuti", ha concluso il governatore del Veneto.
Davide Fifaco