Foto: Radio Capodistria
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“Il nuovo Parlamento che si insedierà a metà luglio è frutto delle indicazioni espresse nelle urne, che hanno rappresentato una tappa molto importante nella storia d’Europa, da cui trarre importanti indicazioni. In questi mesi tutti hanno sostenuto la necessità di un cambiamento nelle politiche Ue, nessuno ha detto che sarebbe stato sufficiente mantenere lo status quo. Tutti hanno concordato su un punto: l'Europa deve intraprendere una direzione diversa rispetto al posizionamento preso finora”. Queste alcune delle parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera, nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Comunicazioni che sono state approvate a Palazzo Montecitorio, che ha dato il via alla libera risoluzione della maggioranza, approvata anche dal Senato. “Serve un approccio più pragmatico e meno ideologico da parte di Commissione e Parlamento europeo. Abbiamo bisogno di invertire la tendenza demografica, la madre di tutti i problemi. Ci sono invece iniziative della Commissione contrarie a sostenere la demografia” ha dichiarato ancora la premier, rispondendo nell’Aula di Palazzo Madama. L’Europa ora ha un compito arduo, ha continuato Meloni, “ripensare le sue priorità, il suo approccio e la sua postura, accompagnata alla necessità di fare meno e fare meglio, lasciare decidere agli Stati nazionali ciò che non ha bisogno di essere centralizzato”. I temi toccati dalla premier durante le comunicazioni sono stati svariati, a partire dai migranti, le norme ideologiche su green deal e case green, il tema della natalità, ma si è anche soffermata sulla difesa dell’Ucraina come interesse dell’Europa, e sul processo di pace in Medio Oriente. Al Consiglio europeo, previsto per domani e dopodomani a Bruxelles, i leader dell’Unione europea discuteranno dell’agenda strategica 2024-2029, del prossimo ciclo istituzionale, dell’Ucraina, del Medio Oriente, della sicurezza e della difesa.

B.Ž.