Foto: EPA
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Ancora manifestazioni sfociate nella violenza in Val Susa, tra i No Tav e le forze dell'ordine. I manifestanti hanno lanciato pietre e petardi contro la polizia che a propria volta ha risposto con i lacrimogeni. Gli scontri, durati un paio di ore, si sono tenuti a causa dell'avvio dei lavori di costruzione del nuovo autoporto sull'autostrada A32 tra Torino e Bardonecchia perché i No Tav hanno avuto il timore di essere sgombrati e a dar loro man forte sono arrivati anche i militanti dei centri sociali di Torino, circa un centinaio, che hanno cercato di impedire l'arrivo degli operai e dei mezzi del cantiere, anche dando fuoco alle barricate per non far avanzare le forze dell'ordine.

Sembra inoltre ci siano alcuni feriti tra le forze dell'ordine e gli operai, ma anche tra i manifestanti. Verso le 4 di notte numerosi contestatori hanno annunciato sui social di essere intenzionati a resistere ed all'esterno dell'edificio occupato da altri No Tav hanno attrezzato ancora barricate. Sul sito internet di riferimento del movimento si leggono inoltre le parole: “Senza nessuna vergogna, con l'Italia che urla alle terapie intensive e un Governo che non si preoccupa della salute e della tutela dei suoi cittadini, ormai anche in grave crisi economica e sociale, lo Stato sostiene l'avanzamento di quest'opera scellerata ed ecocida".

In mattinata un centinaio di dimostranti si è radunato alla stazione di Bruzolo insieme ad alcuni amministratori della Valle a partire dai sindaci di San Didero e Bruzolo stesso, che si sono mossi verso la zona degli scontri per chiedere alle forze dell’ordine di accedere alla zona del presidio e di verificare le condizioni della decina di militanti rimasta all’interno dell’edificio occupato e sul tetto del presidio. L’intera area resta circondata da carabinieri e polizia che al momento impediscono l’accesso a chiunque.
Le stesse amministrazioni di San Didero e Bruzolo, da sempre contrarie alla realizzazione dell'opera, avevano già indetto per sabato 17 aprile una manifestazione nel piazzale di proprietà comunale a margine della zona interessata dai lavori dell'autoporto. Alla mobilitazione è stata annunciata la presenza di numerosi sindaci e amministratori degli altri Comuni e dell'Unione montana della Val di Susa.

Davide Fifaco