La terra ha tremato poco dopo le sette della mattina: i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato una scossa di magnitudo 5.7 al largo della costa marchigiana, nella provincia di Pesaro Urbino, a una profondità di 8 km.
Il sisma è stato avvertito soprattutto nelle Marche, dove in molti centri gli abitanti sono scesi in strada, ma anche in tutto il centro Italia, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, in particolare a Grado, Trieste e Codroipo, oltre che in Slovenia e in Croazia.
Alla prima scossa ne è seguita una seconda pochi minuti dopo, anche questa avvertita in provincia di Pesaro-Urbino, anche se meno intensa seguita da altri movimenti di assestamento.
Il terremoto ha provocato paura, ma nessun ferito e danni molto limitati. Negli ospedali sono arrivate una decina di persone, rimaste contuse nella concitazione mentre lasciavano le abitazioni.
Nell’area di Pesaro, Urbino e Ancona i Vigili del fuoco sono stati impegnati in una cinquantina d’interventi per verifiche di stabilità a edifici, mentre gli elicotteri sorvolavano la regione per vedere se ci fossero crolli o paesi isolati.
Le scuole sono rimaste chiuse, e si segnalano crepe e fessurazioni in molto edifici pubblici ma anche in palazzi e abitazioni private. Anche il ministero della Cultura si è mosso per programmare i sopralluoghi nelle zone colpite e verificare eventuali danni al patrimonio culturale.
Nel corso della mattina il traffico ferroviario nell’area è stato sospeso in via precauzionale per consentire le verifiche, mentre è rimasto aperto l’aeroporto di Ancona – Falconara.
Subito dopo la prima scossa l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha anche sottolineato come non sia scattata alcuna allerta Tsunami, possibile sono a partire da movimenti in mare di magnitudo superiore a 6.5.
Alessandro Martegani