È dovuta intervenire la polizia per disperdere gli ultimi partecipanti, ma il rave party non autorizzato, come sempre per questo tipo di feste, e organizzato a Velentano, nel viterbese, durava ormai da giorni, e aveva radunato nelle campagne nei pressi del lago di Mezzano fino a 10 mila persone.
Il picco di presenze era stato raggiunto il 15 agosto, e nonostante i blocchi messi in atto dalle forze dell’ordine e i tentativi dell’amministrazione comunale di disperdere la folla, il rave era proseguito per giorni richiamando tramite i social migliaia partecipanti da tutta Europa che si sono accampati nell’area.
Anche oggi c’erano ancora più di 200 partecipanti quando ventina di blindati del Reparto mobile della polizia di Stato si sono diretti verso il luogo del rave per identificare e allontanare le persone ancora presenti. Oltre all’assenza di qualsiasi autorizzazione e rispetto delle norme di sicurezza, il Rave violava tutte le regole anti covid: musica a tutto volume 24 ore al giorno, persone in evidente stato di alterazione, e un numero di partecipanti che ha devastato l’area e reso impossibile la vita ai residenti, oltre a creare situazioni di oggettivo pericolo.
All’interno la situazione era fuori controllo, come ha ammesso anche la giunta del Lazio: risse, due stupri accertati, immagini di cani morti uccisi a bastonate, quattro giovani in coma etilico, e anche un ragazzo di 25 anni morto annegato. Il corpo senza vita del giovane era stato ritrovato nel lago in cui si era avventurato per nuotare: la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo.
Le forze dell’ordine in questi giorni avevano presidiato il perimetro impedendo nuovi accessi, ma non era possibile un’azione per disperdere i partecipanti, sia per il numero, sia perché il movimento di mezzi e l’eventuale lancio di lacrimogeni nell’area in cui si erano accampati i giovani avrebbe rischiato d’innescare degli incendi.
La festa oggi si è però rapidamente: nel corso della notte diversi camper e automobili avevano già lasciato l’area, e questa mattina i partecipanti ancora presenti sono stati identificati e invitati ad allontanarsi. Sono state identificate oltre 3 mila persone e più di 1000 mezzi.
“La comunità di Valentano può tornare a vivere con serenità – ha detto il sindaco, Stefano Bigiotti che nei giorni scorsi aveva chiesto a gran voce un intervento del governo -: è stata finalmente ripristinata la legalità. Mi auguro che gli organizzatori di tanta scelleratezza siano assicurati alla giustizia”.
Alessandro Martegani