Mentre non cessano le rivelazioni e i nuovo sviluppi sul caso della famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro, nell’inchiesta che vede indagate la suocera e la moglie del parlamentare, Liliane Murekatete e Maria Therese Mukamitsindo, la vicenda sta mettendo in serio imbarazzo i partiti, Sinistra italiana e Verdi, che avevano candidato Soumahoro che ora sembrano intenzionati a scaricarlo.
In particolare gli occhi sono puntati sul segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che secondo la trasmissione Striscia La Notizia sarebbe stato avvertito dei problemi di gestione dei fondi e del personale da parte delle cooperative dirette da moglie e suocera del deputato, prima della candidatura di Soumahoro alla Camera.
Fra le circostanze segnalate c’erano rapporti con persone che gestivano i braccianti con il sistema del caporalato, e una gestione opaca delle raccolte fondi della Lega Braccianti, fondata dal deputato di Sinistra Italiana e Verdi, partiti che sarebbero pronti a espellere Aboubakar Soumahoro dal gruppo parlamentare.
L’indagine intanto si allarga, e sulle cooperative di famiglia ci sarebbero anche le ipotesi di reato di evasione fiscale e false fatturazioni: i fondi erogati dallo Stato per l’assistenza ai migranti, che venivano lasciati senza lavoro, stipendio e in condizioni misere, sarebbero finiti, attraverso bonifici intestati a un’associazione contro la violenza sulle donne, in Ruanda, dove un cognato di Aboubakar Soumahoro, Michel Rukundo, gestisce attività di ristorazione e organizza safari.
I magistrati di Latina hanno anche ordinato il sequestro di 650 mila euro in totale alla suocera, alla moglie e al cognato di Soumahoro, parlando, negli atti del GIP, di un “collaudato sistema fraudolento”, con “elevata spregiudicatezza criminale”. che ha attuato un «programma delinquenziale a gestione familiare». Le due coop che avrebbero dovuto occuparsi di accoglienza e integrazione dei migranti, che venivano invece tenuti in condizioni inaccettabili. Rimane anche da capire come sia stato possibile per le due società continuare a ricevere fondi pubblici nonostante non pagassero gli stipendi e i contributi ai dipendenti.
Soumahoro, che non è indagato né coinvolto direttamente nelle indagini, assicura che tutto sarò spiegato, ma sembra non credergli nemmeno il sindacato. La Uiltucs, organizzazione che segue gli ex dipendenti delle due coop riferibili ai familiari di Aboubakar Soumahoro, sta valutando la possibilità di costituirsi parte civile nell'eventuale processo contro i vertici delle cooperative Karibu e Aid.
Alessandro Martegani
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