Il ministro della Salute Roberto Speranza nell'informativa alla Camera ha annunciato che: "Nel secondo trimestre arriveranno 50 milioni di vaccini e Pfizer anticiperà alcuni milioni di dosi che per l'Italia significano circa 7 milioni. Prudenzialmente il commissario Figliuolo sta lavorando a 45 milioni di dosi di vaccini in arrivo entro giugno. Questo ci mette nelle condizioni di completare la vaccinazione nelle fasce più a rischio. Vaccinare i più anziani è giusto e tutte le regioni devono attenersi a queste indicazioni", ha aggiunto Speranza.
Il ministro della Salute ha poi ammesso che ci sono stati degli errori nelle negoziazioni europee ma fare da soli non sarebbe stato meglio ed ha spiegato che in Italia si sta rafforzando la capacità di produrre vaccini.
Per quanto riguarda tutti i dubbi sul siero AstraZeneca, Speranza ha precisato: "In questa lotta contro il tempo è fisiologico che dopo milioni di inoculazioni l'utilizzo di un vaccino possa essere rimodulato, e ciò è necessario per un principio di precauzione. AstraZeneca, come tutti gli altri, è efficace e sicuro e salva la vita delle persone, come dimostrano i risultati sul campo in Gran Bretagna. Ci sono stati ritardi inaccettabili nelle consegne che ci servono".
In merito al vaccino Johnson & Johnson, "l'auspicio è che presto ci possano essere elementi di chiarezza che ci permettano di iniziare ad utilizzare un vaccino che sarà importante per la nostra campagna vaccinale, essendo monodose".
Per quanto riguarda la situazione attuale, Speranza rivela che l'ultimo monitoraggio dopo 4 settimane di misure severe, segnala che le terapie intensive sono ancora al 41% di occupazione, "un dato - aggiunge il ministro - che dovrebbe far riflettere chi dice che abbiamo adottato misure troppo severe. Dobbiamo ascoltare il grido d'allarme dei medici che non possono essere lasciati soli in trincea. Dobbiamo essere tempestivi nelle chiusure quando serve".
Intanto è giunta notizia che Fratelli d'Italia presenterà una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Speranza, accusato di una gestione fallimentare della campagna vaccinale.
Davide Fifaco