Sulla crisi nel Mar Rosso Roma, Parigi e Berlino concordano sul fatto che l'Ue deve "dimostrare la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo". Lo sottolinea il ministro Tajani, spiegando che la missione militare europea che l'Italia sta promuovendo con Francia e Germania rappresenta "un passo considerevole verso una vera difesa europea. L'Italia è pronta a fare la sua parte".
Il ministro degli Esteri italiano afferma: "Io mi auguro che si possa già approvare definitivamente la missione nel prossimo Consiglio Affari Esteri", aggiungendo che per l'Italia la missione nel Mar Rosso "può comprendere" anche la missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.
Il vicepremier italiano prosegue: "La missione deve avere un sistema di difesa che a mio giudizio deve essere forte, quindi in grado di abbattere droni e missili lanciati dagli Houthi. La missione europea non credo che preveda attacchi in territorio yemenita perché non è mai successo ma ci sarà una protezione militare molto forte, determinata e mi auguro con tutti gli strumenti necessari".
Tajani precisa che la missione navale nel Mar Rosso è "un intervento militare a difesa delle navi mercantili italiane, c'è un crollo nel traffico mercantile", osserva, e l'Italia è un Paese esportatore che deve difendere le proprie navi.
"La nostra idea - aggiunge ancora il ministro - è che ci sia una difesa forte dei mercantili, con abbattimenti di qualsiasi arma che vadano a colpire le navi che passano da Suez a Hormuz".
"Sulla missione" - conclude Tajani - "informeremo il Parlamento, per come sono le cose non è obbligatorio ma naturalmente lo informeremo. Io ho già informato, nei dibattiti che ci sono stati, in più occasioni, quelle che sono le nostre intenzioni, e già dalla prossima mia presenza in Parlamento dirò quello che stiamo facendo. È giusto che il Parlamento sia informato ma la missione militare è già stata autorizzata, si tratta di quella dello stretto di Hormuz".
Davide Fifaco