Ha fatto tappa a Milano, Bergamo e Brescia, il premier italiano Giuseppe Conte nella sua visita in Lombardia, la regione più colpita dal contagio del Covid 19. Conte ha spiegato che se tornasse indietro rifarebbe tutto uguale, precisando che non può permettersi di seguire i sentimenti dell'opinione pubblica, pur comprendendone le emozioni. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che la curva del contagio va controllata in tutti i modi e va minimizzato al massimo il rischio di una ricaduta, che sarebbe fatale.
"Tutti speravano di tornare presto alla normalità ma non ci sono le condizioni per tornare alla quotidianità, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte": queste le parole di Conte a Milano, dove è arrivato con la mascherina, prima volta in cui il premier si è fatto vedere con questo presidio sanitario.
"Non è questo il momento di mollare, questo governo non cerca il consenso ma di fare cose giuste, anche se questo deve scontentare un gran numero di cittadini. Abbiamo introdotto qualche allentamento ma è chiaro che non possiamo mollare in questa fase", ha aggiunto il presidente del Consiglio. Intanto il Partito Popolare Sudtirolese (SVP) minaccia di interrompere "qualsiasi collaborazione con il governo", se Roma non dovesse accogliere la decisione di Bolzano di seguire un percorso autonomo per la fase 2. Il direttivo della Südtiroler Volkspartei ha accolto in serata, con voto unanime, la proposta del governatore Arno Kompatscher e del segretario del partito Philipp Achammer, di stabilire la fase 2 in Alto Adige con un'apposita legge provinciale. Critico contro il Governo anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi che ha definito l'ultimo dpcm “uno scandalo costituzionale” e rivolgendosi al Partito Democratico dice “non possiamo calpestare i diritti costituzionali. Trasformiamolo in un decreto e portiamolo in Parlamento". "È un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta politica: contemperare i rischi". Così "in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro". La mancata regionalizzazione della Fase 2 "è una scelta sbagliata".
Davide Fifaco