È la prima finanziaria dell’era Draghi, ma soprattutto la prima della ripresa dopo la pandemia. Il confronto sulla legge di bilancio targata Mario Draghi è andato avanti fino agli ultimi minuti disponibili, e il premier ha faticato anche nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, durata tre ore, per ottenere il via libera di tutte le forze politiche che compongono la maggioranza.
Si tratta di una manovra da 30 miliardi di euro, che potrà contare su un rimbalzo dell’economia senza precedenti dopo una crisi economica pari solo a quella del dopoguerra: si prevede una crescita del 6,4 per cento per il 2022, del 4,7 nel 2023, cifre su cui il governo conta per ridurre, grazie alle tasse incassate, almeno parte del debito che sarò accumulato per sostenere imprese e lavoro.
Dodici miliardi saranno destinati alla riduzione delle imposte, altro otto dovrebbero andare al mondo del lavoro divisi fra imprese e dipendenti; quattro miliardi saranno dedicati ad aumentare le risorse per sanità e vaccini, uno per la cultura, e poi 300 milioni andranno alla proroga degli insegnanti assunti durante l'emergenza Covid, fino ai rimborsi dei biglietti veduti dalla vecchia Alitalia per il 2022.
Lo scontro però si sarebbe consumato soprattutto sulla modifica ad alcune misure bandiera dei precedenti governi a partire dal reddito di cittadinanza, che le forze di centro destra, Forza Italia, Lega e Italia Viva, avrebbero voluto eliminare o limitare fortemente, inserendo il calo progressivo del sussidio dopo il sesto mese e il blocco alla prima offerta di lavoro rifiutata. La mediazione prevede invece una riduzione per i lavoratori “occupabili”, e il blocco dopo due rifiuti alle offerte di lavoro. Modifiche anche per la bandiera della Lega, quota cento, che diventa 102, nonostante la contrarietà dei sindacati che minacciano lo sciopero generale, con la possibilità di andare in pensione sempre a 64 anni, ma con 38 anni di contributi anziché 36. Anche sui contributi edilizi, come il 110 per cento, ci sono state delle restrizioni per evitare abusi.
Cancellato invece definitivamente il Cashback, il meccanismo che restituiva parte degli acquisti effettuati con pagamenti elettronici.
Alessandro Martegani