Con qualche fatica è stata approvata la manovra da 32 miliardi, al termine di una maratona notturna sugli ordini del giorno. Il testo è stato avallato in tarda nottata, con 312 voti a favore e 153 contrari. A pochi minuti dal voto finale, durante l'intervento di Leonardo Donno del Movimento 5 Stelle, i deputati di Fratelli d'Italia hanno esposto uno striscione con la scritta "Il Movimento 5 Stelle parlava di rivoluzione, ora pensa solo a mangiare il panettone", scatenando il caos, con Federico Mollicone, esponente del partito della Meloni, che è salito in piedi sui banchi, venendo quindi espulso dal presidente Fico. Il deputato poi è stato fatto uscire dai commessi dell'emiciclo, mentre la maggioranza urlava "fuori".
Saranno quindi detratti gli oltre 23 miliardi di euro che serviranno a bloccare gli aumenti dell'iva, mentre gli altri principali interventi di spesa, individuati dal governo riguardano tre miliardi per un primo intervento per il taglio del cuneo fiscale, 600 milioni in più per le famiglie, a sostegno delle spese degli asili nido e soprattutto per preparare il futuro all'assegno unico. Stabiliti, inoltre, bonus per l'Industria moderna e per incentivare lo sviluppo sostenibile. Abolito il superticket sanitario ed inoltre promosse una serie di norme e di incentivi, collegati al decreto fiscale, per l'uso dei pagamenti elettronici, come lotta all'evasione.
Uno degli ultimi a lasciare l'Aula è stato proprio il premier Giuseppe Conte, che con soddisfazione ha spiegato che si tratta del provvedimento più importante per la politica economica e sociale dell'Italia. Ha poi aggiunto: "Lavoreremo da gennaio per dare al Paese le riforme, all'esito del confronto con tutte le forze politiche".
Davide Fifaco
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