La conferma arriva dal rapporto internazionale "State of the Climate", pubblicato dalla Società meteorologica americana e redatto dall'Agenzia statunitense per l'Atmosfera e gli Oceani con il contributo di 500 scienziati in 65 Paesi. Il rapporto mostra un peggioramento delle condizioni climatiche proprio nell'anno in cui il presidente Usa, Donald Trump, ha deciso di abbandonare l'accordo di Parigi sul clima.
La concentrazione media di carbonio sulla superficie terrestre è arrivata a 405 parti per milione, la cifra più alta degli ultimi 800.000 anni, secondo quanto affermato dalla comunità internazionale. Dopo il 2016 ed il 2015, il 2017 è stato il terzo anno più caldo registrato dal 1880 ad oggi. Secondo i meteorologi lo scorso anno è stato il più rovente in assoluto, se vengono considerati soltanto gli anni non contraddistinti dalla presenza di El Nino, un fenomeno naturale periodico che riscalda gli oceani e contribuisce all'aumento delle temperature. Record annuali sono stati registrati in Argentina, Bulgaria, Spagna e Uruguay, e per quattro anni di fila anche in Messico.
Intanto anche il livello del mare è aumentato di 7,7 centimetri dal 1993, ogni dieci anni si innalza di 3,1 centimetri. Ciò potrebbe presto portare all'allagamento di alcune zone più esposte. Oltre a quella terrestre, cresce poi la temperatura media del mare, confermando in questo modo la tendenza ad un incremento di lungo periodo.
Ma il riscaldamento globale si avverte anche in Artide e Antartide: sempre meno estese infatti le aree coperte dal ghiaccio.
In aumento infine la media delle precipitazioni; d'altro canto alcune zone sono state colpite da grave siccità.