Il Presidente statunitense Biden e il Premier irakeno al Kadhimi hanno firmato un accordo con cui e' stato stabilito che la missione di combattimento statunitense in Iraq terminera' entro la fine del 2021. Washington e Baghdad continueranno comunque a cooperare. L'annuncio e' giunto al termine dell'ultimo giro del cosiddetto dialogo strategico, avviato dal Premier irakeno dopo la sua nomina con l'obiettivo di definire il ruolo degli Stati Uniti in Iraq e discutere del futuro delle relazioni economiche, politiche e in materia di sicurezza tra le due parti. Il fine ultimo e' di creare stabilita' nell'asse Washington-Baghdad e di rafforzare i legami tra i due Paesi sulla base di interessi reciproci. Il punto centrale dei colloqui e' stato rappresentato dal ritiro delle truppe statunitensi dopo circa 18 anni dal loro arrivo. Attualmente nel Paese mediorientale vi sono circa 2.500 soldati statunitensi stanziati nelle basi irakene, impegnati a contrastare il terrorismo all'interno della coalizione internazionale anti-Stato Islamico. Washington si e' detta disposta a formare, assistere e aiutare le forze irakene, di fornire consulenza militare, addestramento, supporto logistico e intelligence. Per al Kadhimi il partenariato tra i due Paesi e' strategico e in tale ottica va vista anche la collaborazione nel settore sanitario e culturale. Washington fornira' 500 mila dosi di vaccino anti-Covid e stanziera' 5,2 milioni di dollari per finanziare una missione ONU volta a monitorare le elezioni irakene del prossimo ottobre. La decisione di ritirare le truppe e' giunta su sollecitazione del governo irakeno, che teme che il proprio Paese possa divenire terreno di scontro tra gli Stati Uniti e l'Iran ma e' dall'ottobre 2019 che le truppe statunitensi sono oggetto di attacchi da parte delle milizie irakene filo-iraniane. Il 7 aprile scorso Washington e Baghdad avevano iniziato a discutere sulla fine della missione statunitense al fine di un ritorno alla normalita' in Iraq.
Franco de Stefani