Foto: EPA
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L'esercito israeliano ha confermato l'avvio di un’operazione di terra in diversi villaggi del sud del Libano, lungo il confine con Israele. "In conformità con la decisione a livello politico, le Forze di difesa israeliane hanno avviato incursioni terrestri limitate, localizzate e mirate, basate su dati di intelligence, contro precisi obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah". Si tratta di obiettivi che "rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord del Paese", ha aggiunto l'esercito, precisando di operare "secondo un piano metodico stabilito dallo Stato Maggiore e dal Comando Settentrionale, per il quale i soldati sono stati addestrati e preparati negli ultimi mesi". Inoltre, gli aerei stanno supportando le truppe di terra. L'operazione, denominata 'Northern Arrows' / 'Frecce del Nord', "continuerà in base alla valutazione della situazione e parallelamente al combattimento a Gaza e in altri scenari". Le forze armate di Israele continuando "a operare per raggiungere gli obiettivi della guerra" e stanno facendo "tutto il necessario per difendere i cittadini israeliani e riportare i cittadini del nord di Israele alle loro case".
Intanto tra Stati Uniti e Israele è stato raggiunto un accordo sulla portata dell'invasione terrestre, che deve essere limitata alle aree del sud del Libano. Secondo fonti a conoscenza della questione, le conversazioni ad alto livello tra funzionari sono durate 48 ore e gli israeliani hanno rassicurato Washington che il piano punta a distruggere le infrastrutture di Hezbollah nei pressi del confine per poi ritirare le truppe. Funzionari israeliani hanno affermato quindi che non ci sarà "nessuna occupazione a lungo termine", non hanno però specificato la durata dell'incursione e si sono rifiutati di dire quanto in profondità le truppe israeliane si avventureranno nel Paese.
Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, hanno parlato al telefono e "concordato sulla necessità di smantellare le infrastrutture di attacco lungo il confine per garantire che il movimento Hezbollah libanese non possa condurre attacchi simili a quello del 7 ottobre contro le comunità settentrionali di Israele". Secondo Austin, comunque, è necessario trovare una soluzione diplomatica affinché i civili possano tornare alle proprie case su entrambi i lati del confine.