Il presidente turco Erdogan ha affermato che vi sarebbero 5 morti nei violenti scontri al confine tra Turchia e Grecia. Secondo Erdogan vi sarebbe un approccio molto brutale della guardia costiera ellenica nel Mar Egeo, che affonderebbe i barconi che partono dalla Turchia. Intanto e' salito a oltre 140 mila il numero degli extracomunitari che secondo Ankara si sono diretti verso la frontiera per tentare di entrare nell'Unione Europea. Atene, dal canto suo, ha confermato finora circa 35 mila tentativi illegali di attraversamento impediti. Erdogan ha precisato di non avere piu' tempo per discutere con la Grecia. Le dichiarazioni aprono un nuovo fronte di tensione con Atene mentre il rappresentante europeo Borrell ha evidenziato il totale disaccordo di Bruxelles nei confronti di Ankara per le sue attivita' di trivellazione a Cipro. Le dichiarazioni sono giunte al termine della riunione straordinaria sulla Siria dei ministri degli esteri europei, avvenuta a Zagabria, in Croazia. Borrell ha ribadito il rigetto di una situazione in cui gli extracomunitari affluiscono ai confini europei dopo che qualcuno ha detto loro che i confini sono aperti. Nel frattempo continuano i violenti disordini al confine tra Turchia e Grecia, dove sono accampati migliaia di extracomunitari. La polizia di frontiera ellenica ha sparato gas lacrimogeni e getti di cannoni ad acqua mentre le forze speciali turche hanno lanciato lacrimogeni verso il lato greco e i clandestini hanno lanciato pietre. Fonti governative di Atene hanno accusato la Turchia di avere effettuato attacchi coordinati per aiutare i clandestini ad attraversare la recinzione sulla linea di confine, oltre ad avere fornito loro utensili per tagliare o danneggiare le recinzioni. Vi e' stato uno sgombero di alcuni accampamenti, le persone sono state trasferite con autobus, ma non e' chiaro se si tratti di uno spostamento lungo il confine oppure se le autorita' di Ankara abbiano iniziato ad allontanarle dalla frontiera, una settimana dopo avere annunciato che non avrebbero piu' fermato i clandestini.
Franco de Stefani