Foto: Reuters
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Ancora spirale di violenza a Gaza con un attacco israeliano mirato al quartiere di Al Mavasi: nonostante fosse stata designata come zona umanitaria durante il lungo conflitto, questa enclave è stata nuovamente teatro di un'aggressione che ha provocato numerose vittime tra i civili, soprattutto donne e bambini. L'eliminazione di figure di spicco come Mahmud Salah, direttore generale della polizia di Gaza, e del suo assistente, testimonia la volontà di Israele di destabilizzare ulteriormente la situazione e di colpire al cuore le istituzioni palestinesi. Lo Stato ebraico ha giustificato gli ultimi attacchi condotti sostenendo di aver individuato, grazie a precise informazioni di intelligence, un centro di comando e controllo di Hamas. Tale azione, secondo l’IDF, era finalizzata a neutralizzare una minaccia imminente alla sicurezza nazionale e tutte le operazioni sono state eseguita nel rigoroso rispetto del diritto internazionale umanitario, adottando tutte le precauzioni necessarie per minimizzare i danni collaterali. Le autorità palestinesi hanno denunciato l’atteggiamento di Tel Aviv accusando di sfruttare la copertura civile per colpire obiettivi militari. Come ha sottolineato il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi, Philippe Lazzarini, a Gaza non esiste più un luogo sicuro, e ogni nuovo attacco conferma questa la triste realtà, per non parlare, ha continuato Lazzarini dei numerosi ospedali non più operativi a causa degli assalti quotidiani. Oltre agli scontri con i gruppi armati palestinesi, Israele ha intensificato le sue operazioni militari nella regione, colpendo anche obiettivi strategici in territorio siriano. In particolare, sono state segnalate incursioni su posizioni militari situate a sud di Aleppo, dove diverse infrastrutture di difesa e centri di ricerca sono state danneggiate. Da quando i gruppi ribelli hanno preso il controllo di alcune zone siriane, Israele ha giustificato i suoi interventi con lo scopo di prevenire il trasferimento di armamenti avanzati a gruppi ostili.

Alessia Mitar