L'Ucraina ha attaccato la Marina russa ormeggiata nella baia di Sebastopoli, colpendo tra gli altri il vettore di missili da crociera Kalibr "Admiral Makarov". Secondo Mosca dietro questo attacco si sarbebe lo zampino britannico, ma Londra definisce l'affermazione totalmente falsa. Intanto secondo il capo degli 007 di Kiev ci sarebbero 40 mila soldati russi sulla riva destra del fiume Dnipro pronti a una nuova operazione militare, mentre unità russe hanno completamente bloccato l'ingresso alla baia di Sebastopoli.
In questo strano snodo di eventi e riorganizzazione delle forze sul terreno la guerra potrebbe trovare una svolta ad angolo retto, con il possibile coinvolgimento diretto dell'Inghilterra nel conflitto, accusata dal Cremlino anche di essere coinvolta nelle esplosioni avvenute al gasdotto Nord Stream.
Si tratta comunque del più massiccio attacco da parte delle Forze Armate ucraine dall'inizio della guerra, che il ministero della Difesa russo definisce senza mezzi termini "un attacco terroristico". Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Tass, tutti i veicoli aerei senza pilota sono stati individuati e distrutti in anticipo, e la posizione di Mosca è che questo non può essere stato opera esclusiva di Kiev. I preparativi sarebbero stati condotti - precisa la Tass - da specialisti britannici con sede a Ochakov, nell'oblast di Nikolaev. La Russia sostiene anche che le navi attaccate dai droni in Crimea erano impegnate nell'esportazione di grano ucraino, ma non ci sono conferme.
La partita potrebbe ora spostarsi all'Onu. Il ministero degli esteri russo, secondo quanto scrive l'agenzia di stampa Ria Novosti, ha fatto sapere di voler portare "all'attenzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite gli attacchi terroristici nel Mar Nero e nel Mar Baltico", dove sottolineerà il coinvolgimento del Regno Unito in questi attacchi.
Valerio Fabbri