Secondo le prime informazioni, i bombardamenti avrebbero danneggiato un edificio amministrativo, diversi palazzi residenziali e un asilo. Tempestivamente le autorità russe hanno iniziato l’evacuazione “con urgenza” del sito di stoccaggio di armi nucleari della città, e il governatore di Belgorod ha lanciato un appello ai residenti del distretto che è stato colpito affinché tornino nelle loro case. Intanto, come ha scritto il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence, “le forze di sicurezza russe si sono scontrate con tutta probabilità con gruppi di partigiani in almeno tre località della regione di Belgorod” ma la loro identità non è ancora stata confermata. La Russia, alla luce degli attacchi, ha lanciato un’inchiesta per “terrorismo”, e come si legge in una nota del comitato investigativo russo “è stato aperto un procedimento penale”. A proposito di questi ultimi avvenimenti, ha preso parola l’arcivescovo di Kiev, il quale ha dichiarato che “la guerra è ancora in corso e stiamo assistendo a una nuova fase di escalation; secondo le organizzazioni internazionali, oggi circa 18 milioni di persone in Ucraina hanno bisogno di assistenza umanitaria di emergenza”. Riguardo gli attacchi dei droni avvenuti la scorsa notte, il governatore russo ha immediatamente accusato i sabotatori ucraini come responsabili dell’attacco, ma per ora le informazioni sono un po’ confuse. Infatti, le autorità dell’Ucraina hanno negato ogni coinvolgimento nell’attacco, sostenendo che i due gruppi paramilitari accusati agiscono in maniera indipendente.
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