Nel corso degli ultimi 60 giorni di ultimatum ai partner europei dell'accordo sul nucleare, l'Iran ha aumentato di una decina di volte, portandola a 5 chilogrammi, la produzione quotidiana di uranio arricchito. Lo ha reso noto il vice presidente della repubblica islamica e capo dell'organizzazione iraniana per il nucleare Salehi, il quale ha affermato che il paese in 2 mesi ha messo a punto 2 nuovi modelli di centrifughe avanzate, uno dei quali ha iniziato i primi test. Salehi ha precisato che sono state messe in funzione una sessantina di centrifughe nel sito di Natanz, il doppio di prima, in violazione all'accordo sul nucleare 2015. Le dichiarazioni sono giunte durante un discorso alla televisione nazionale in occasione del quarantennale dell'occupazione dell'ambasciata statunitense a Teheran. Le nuove centrifughe possono produrre uranio arricchito a una velocita' dieci volte superiore al modello di prima generazione, ammesso invece dall'intesa, riducendo il tempo teorico necessario per produrre l'arma nucleare, che Teheran ha sempre negato di voler possedere. Le autorita' iraniane hanno fatto sapere inoltre che stanno lavorando a un prototipo di centrifuga ancora piu' potente, che sarebbe in grado di arricchire l'uranio in modo 50 volte superiore a quelle in uso. L'accordo, da cui gli Stati Uniti si sono ritirati, stabilisce che Teheran possa avere in funzione un massimo di 5.060 centrifughe del primo tipo. La risposta di Washington non si e' fatta attendere ed e' giunto un comunicato della Casa Bianca in cui si evidenzia che gli Stati Uniti cercano la pace e sostengono il popolo iraniano, e che e' tempo che il regime faccia lo stesso, altrimenti verranno imposte sanzioni devastanti finche' l'Iran manterra' il comportamento ostile. Nella nota si ricorda il quarantesimo anniversario dell'assalto all'ambasciata e si aggiunge che il regime attualmente al potere in Iran invece di continuare a essere lo stato leader nel mondo come sponsor del terrorismo puo' dare la priorita' al suo popolo, puo' scegliere la pace rispetto alla presa di ostaggi, agli assassinii, ai sabotaggi, agli attacchi contro i mercati globali del petrolio e ai dirottamenti in mare.

Franco de Stefani

Salehi  Foto: Reuters
Salehi Foto: Reuters