Nel 2022 è stato raggiunto il livello più alto del numero di gravi violazioni nei confronti dei minori, tra cui uccisioni e mutilazioni, rapimenti, reclutamento ed utilizzo in forze e gruppi armati, cifre che non si registravano dal 2005. Sono dati che rappresentano una parte parziale del totale di casi, in quanto molti abusi non vengono denunciati, ma per essere precisi, l'anno scorso sono stati 8.647 i bambini uccisi, in aumento rispetto agli 8.113 del 2021. Come evidenzia il rapporto di Save the Children, riprendendo i dati pubblicati dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Paese con il maggior numero di casi sui minori, è l'Ucraina, seguita dai territori palestinesi occupati, in particolare la Striscia di Gaza. Secondo l'analisi elaborata dalla Ong, è la Repubblica Democratica del Congo ad essere il Paese "peggiore in cui potesse vivere un minore nel 2022 a causa della guerra", seguito dal Mali. Tra le prime posizioni troviamo anche Afghanistan, Nigeria, Somalia, Siria e Yemen. Questi numeri allarmanti sono dovuti, come si legge nel rapporto, dal fatto che continuano ad essere colpiti i luoghi in cui i bambini "dovrebbero sentirsi maggiormente al sicuro", infatti il numero di attacchi a scuole e ospedali è aumentato del 74% in un solo anno, dati che, ha sottolineato l'Organizzazione, sono destinati a salire nel 2023 "a causa dei continui bombardamenti a Gaza e del conflitto in Sudan, il quale ha causato la più grave crisi di bambini sfollati al mondo".
B.Ž.