Antony Blinken e Mahmoud Abbas si sono incontrati nella città di Ramallah, in Cisgiordania, di fatto capitale palestinese, durante la seconda visita nella regione del segretario di Stato Usa dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Blinken ha affermato che i palestinesi non devono essere evacuati con la forza. Ha poi ribadito l'impegno di Washington per la fornitura di assistenza umanitaria e la ripresa dei servizi essenziali nella Striscia di Gaza, nonché per promuovere la dignità e la sicurezza sia per i palestinesi che per gli israeliani. Gli Stati Uniti, ha detto, lavoreranno per la realizzazione delle aspirazioni palestinesi per la costituzione di un proprio stato. Blinken ha poi suggerito che "un'Autorità Palestinese efficace e rivitalizzata" potrebbe gestire meglio la Striscia, ha però ammesso che, nel frattempo, probabilmente altri paesi e agenzie internazionali giocheranno un ruolo nella sicurezza e nella governance della regione. Secondo le sue parole, l'Autorità Nazionale Palestinese potrebbe tornare al potere nella Striscia di Gaza solo se si troverà una "soluzione politica globale" al conflitto israelo-palestinese.
Il presidente dell'Autorità Palestinese si è poi rivolto al segretario di Stato americano affermando che deve esserci un immediato cessate il fuoco e che dovrebbe essere concesso a Gaza l'arrivo di aiuti umanitari. L'Autorità nazionale palestinese "si assumerà tutte le sue responsabilità" per la Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza nel quadro "di una soluzione politica globale", ha annunciato ancora Abbas.
Intanto il ministro israeliano per la tradizione ebraica ha evocato la possibilità di sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza. Una bomba atomica su Gaza "sarebbe una delle possibilità", anche se ne andasse della vita dei 240 ostaggi israeliani perché "le guerre hanno un loro prezzo", ha detto il ministro in un'intervista. Un'affermazione che ha subito ritrattato dopo una brusca reazione del capo del governo israeliano, Benjamin Netanyahu: parole "oltraggiose e fuori dalla realtà. Le nostre forze operano sulla base del diritto internazionale, per non colpire innocenti".
Al contempo 51 persone sono morte in un attacco delle forze israeliane avvenuto nella notte contro un campo profughi nel centro di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese, Wafa. Decine inoltre i feriti.
I jet israeliani hanno anche colpito una casa nei pressi di una scuola in un campo profughi nel centro della Striscia di Gaza. 13 le vittime secondo alcuni operatori ospedalieri. I residenti hanno cercato di liberare i feriti intrappolati sotto le macerie e di trasportarli verso le ambulanze che li hanno portati all'ospedale Al-Aqsa.
3 bambini e la loro nonna sono stati uccisi invece in un attacco israeliano contro un'auto nel sud del Libano. Lo ha detto un deputato degli Hezbollah, definendo l'attacco "uno sviluppo pericoloso" che potrebbe avere ripercussioni. Altre fonti parlano invece della morte di un giornalista e della sua famiglia nell'attacco israeliano. Le forze armare di Israele hanno riferito poi che un drone lanciato da Hezbollah dal Libano è stato intercettato e abbattuto in territorio libanese dopo che "era stato monitorato dai sistemi di rilevamento e controllo".