Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in visita a Tel Aviv ha incontrato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, con cui ha discusso di "pause umanitarie" a Gaza. Secondo Blinken, "Israele si è impegnato a facilitare l'ingresso nella Striscia di assistenza umanitaria. Dall'ingresso di nessun camion di aiuti a Rafah siamo adesso arrivati a 100 camion. Si tratta di un progresso significativo. La popolazione là è in uno stato di bisogno disperato", ha affermato ancora il segretario di Stato americano, "e deve ricevere cibo, medicine, acqua e combustibile. Penso che maggiore assistenza sarà fornita in seguito", ha aggiunto.
Netanyahu comunque insiste: "Non accetteremo una pausa umanitaria fino a quando gli ostaggi non saranno restituiti", ha dichiarato, ribandendo che Israele continua ad opporsi all'ingresso di combustibile nella Striscia.
"Stiamo al fianco di Israele che ha il diritto ed il dovere di difendersi e di garantire che gli eventi dello scorso 7 ottobre non si ripetano mai più", ha detto ancora Blinken, dopo aver incontrato anche il presidente israeliano, Isaac Herzog. Secondo le sue parole, "occorre un quadro più grande, una visione di pace e di sicurezza nella regione. L'idea che Hamas resti responsabile a Gaza non è accettabile". Blinken ha poi avvertito che è al contempo anche importante il modo in cui Israele conduce la sua campagna per sconfiggere Hamas: è necessario, infatti, fare tutto il possibile per difendere i civili rimasti in trappola tra i due eserciti che si stanno bombardando a vicenda. "La strada da imboccare", ha detto ancora il segretario di Stato Usa, "resta quella di due Stati per due popoli".
A quasi un mese dall'inizio del conflitto, nella Striscia di Gaza gli attacchi si stanno rafforzando ulteriormente, le forze di Israele hanno infatti circondato Gaza City. Herzog ha affermato che, in conformità con le regole del diritto umanitario e internazionale, gli abitanti di Gaza sono stati avvertiti dei raid che Israele sta effettuando in risposta agli attacchi di Hamas contro il suo territorio.
Blinken ha poi assicurato che gli Stati Uniti sono pronti a fare tutto ciò che è in loro potere per portare in salvo gli ostaggi, rapiti da Hamas, tra cui ci sono non solo cittadini israeliani, ma anche americani e altri stranieri.
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