In Israele si diffondono le operazioni militari anche al sud di Gaza mentre in serata sono entrati nella Striscia i primi 17mila litri di gasolio. Secondo quanto stabilito dal gabinetto di guerra israeliano, ogni giorno entreranno dal valico di Rafah due autocisterne di gasolio destinato alle necessità dell'Onu. Intanto sono state riattivate le linee telefoniche a Gaza, dopo una sospensione di circa 24 ore.
L'operazione condotta "in terra, in cielo e dal mare" si estenderà nel sud della Striscia. "Ciò avverrà nel tempo, nel luogo e nelle condizioni che stimeremo più favorevoli. Ma avverrà", ha riferito il portavoce militare israeliano Daniel Hagari.
Un raid aereo israeliano contro tre edifici residenziali a Khan Yunis, nel centro della Striscia di Gaza, ha provocato 26 morti, molti dei quali bambini. Ci sono anche 23 feriti gravi, ha detto il direttore dell'ospedale della città.
La Mezzaluna Rossa invece denuncia cinque morti in un attacco contro il campo profughi di Balata in Cisgiordania.
Intanto l'Israel Defense Forces conquista sempre più spazio all'interno della Striscia. I soldati hanno annunciato di aver preso una roccaforte della Jihad islamica, uccidendo molti miliziani. E continuano a trovare armi in strutture civili, compresi asili e scuole. Proprio accanto all'ospedale, sono già stati trovati due corpi di ostaggi uccisi.
Hamas ha poi fatto sapere che i soldati hanno portato via dallo Shifa "130 salme" e distrutto quasi tutte le apparecchiature sanitarie.
A Gaza, secondo il ministero della Sanità locale, i bilancio dei morti ha ormai superato quota 12.000, tra cui 5.000 minori.
Alija Bandi