Quattro presunti autori dell'attacco terroristico di ieri sera alla periferia di Mosca si stavano dirigendo verso il confine tra Russia e Ucraina quando sono stati arrestati stamane all'alba; avrebbero avuto contatti con la parte ucraina. Lo riferisce l'agenzia Interfax, citando il servizio di sicurezza dell'FSB. L'intelligence ha affermato che l'attacco al teatro è stato attentamente pianificato. Una decina finora le persone arrestate per la strage. Due sono state catturate dopo un inseguimento in macchina; Lo ha reso noto il capo della Commissione per la politica dell'informazione della Duma di Stato, Alexander Khinshtein. Erano a bordo di un'auto, avvistata di notte dalla polizia nella regione di Bryansk, a circa 340 chilometri a sud-ovest di Mosca; all'ordine di fermarsi hanno proseguito la corsa, poi sono state bloccate. Nell'auto fermata sono stati trovati una pistola, un caricatore per fucile mitragliatore Kalashnikov e passaporti di cittadini tagiki. Il presidente Vladimiri Putin viene costantemente informato sull'andamento delle indagini.
Ieri sera, subito dopo l'attentato, e lo ha ribadito oggi, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha detto che Kiev non ha nulla a che fare con l'attacco. Ha invece avanzato il sospetto di una "deliberata provocazione del regime" di Putin. L'attentato terroristico, lo ricordiamo è stato rivendicato dallo Stato islamico; sarebbe avvenuto dopo una serie di minacce e rappresenterebbe la ritorsione dell'organizzazione jihadista contro la partecipazione della Russia ai conflitti in Siria e nel Sahel africano. Il 3 marzo scorso, le forze di sicurezza russe avevano eliminato sei sospetti jihadisti in un'operazione in Inguscezia, nel Caucaso settentrionale, mentre il 7 marzo una cellula dell'Isis che intendeva attaccare una sinagoga a Mosca era stata smantellata dal Servizio di sicurezza federale russo. Proprio il 7 marzo i servizi di intelligence americani avrebbero informato Mosca dei rischi di attacchi in luoghi affollati nelle due settimane successive. Un avvertimento che però sarebbe stato ignorato dai vertici russi in quanto considerato propaganda occidentale.
Delio Dessardo