Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha annunciato che nominerà "funzionari con esperienza militare" per assegnarli a varie regioni di confine del Paese e al fronte con la Russia. Il messaggio, diffuso ieri sera, arriva pochi giorni dopo aver licenziato dozzine di alti funzionari della sua amministrazione e di quella regionale sulla scia di diversi scandali di corruzione. "Stiamo rafforzando le nostre posizioni, in particolare nelle regioni di confine e in prima linea, dove stiamo nominando ufficiali con esperienza militare", ha affermato Zelensky, che nei giorni scorsi ha dato anche il benservito al ministro della Difesa, Oleksii Reznikov.
Gli avvicendamenti coincidono anche con le conferme su una possibile offensiva russa segnalata dal ministero della Difesa britannico, che nel suo quotidiano report di intelligence sottolinea anche le difficoltà dell'esercito russo che non dispone delle munizioni e delle unità di manovra necessarie per offensive di grande portata.
Dal campo di battaglia alla politica, è di ieri la conferma che il presidente ucraino è stato invitato al parlamento europeo per tenere un discorso, nell'ambito di una visita di cui si parla da tempo e ora al vaglio delle autorità ucraine e dei vertici europei. Il viaggio a Bruxelles sarebbe il secondo fuori dai confini ucraini dall'inizio della guerra, dopo le trasferta a Washington lo scorso dicembre.
Ed è sempre la politica internazionale a fornire cifre drammatiche della guerra. Secondo il responsabile dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Martin Griffiths, che coordina i soccorsi di emergenza, sono quasi 8 milioni le persone fuggite dall'Ucraina dall'inizio del conflitto, con altri 5,3 milioni di ucraini sfollati interni. Secondo Griffiths, quasi il 40% della popolazione ucraina ha bisogno di assistenza umanitaria. Ed è per questo che a fine mese presenterà a Ginevra il Piano di risposta umanitaria, che richiede un finanziamento di 3,9 miliardi di dollari. La visita annunciata del presidente Usa, Joe Biden, in Polonia in occasione dell'anniversario dell'invasione dovrebbe servire anche a raccogliere il consenso intorno a questo piano Onu.
Valerio Fabbri