A seguito degli incidenti negli ultimi giorni, in cui sono rimasti feriti alcuni caschi blu dell'Onu nel sud del Libano, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso forte preoccupazione. Lo ha dichiarato la presidenza di turno del Consiglio, attualmente presieduto dalla Svizzera. Secondo il capo delle forze di pace, Jean-Pierre Lacroix, nonostante le richieste di Israele di spostarsi, mentre i combattimenti tra le Forze di difesa israeliane e il movimento Hezbollah si stanno intensificando, le forze di pace Onu hanno deciso di rimanere in tutte le loro postazioni che si trovano nelle vicinanze della Linea Blu.
Nel corso della riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione europea a Lussemburgo nessuno ha chiesto il ritiro della missione di pace Onu in Libano, Unifil. Lo ha affermato l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Al contempo, Tanja Fajon, capo dicastero degli Esteri di Lubiana, ha sottolineato che il Medio Oriente non ha più bisogno di armi, ma di diplomazia, di una tregua immediata e del rispetto del diritto internazionale. "Non dobbiamo dimenticarci di Gaza. Abbiamo bisogno di fare progressi concreti nella direzione della soluzione a due stati", ha dichiarato ancora il ministro. Chiedendo agli altri paesi di unirsi all'alleanza globale per attuare la soluzione a due stati, Fajon si è detta pronta ad ospitare uno degli incontri in Slovenia. Ha inoltre espresso preoccupazione per i tentativi di Israele di limitare l'operato dell'Agenzia Onu per il sostegno ai rifugiati palestinesi in Cisgiordania e a Gaza che porterebbe, ha aggiunto, ad un "ulteriore peggioramento della già così difficile situazione umanitaria e di sicurezza".
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