Taiwan rimane un potenziale scenario di guerra nonostante vi siano altri conflitti in corso. Ultimamente sono stati rilevati intorno all'isola una media di 35 caccia e 15 navi militari cinesi. In una nota il Ministero della Difesa taiwanese ha aggiunto che 23 caccia hanno passato la linea mediana dello Stretto di Taiwan o sono entrati nella zona di identificazione aerea di difesa. L'importante ripresa delle operazioni militari cinesi sta preoccupando il Governo di Taipei, che ha acquistato droni militari per aumentare la deterrenza. Dall'inizio di ottobre, Pechino ha inviato nei pressi dell'isola oltre 380 aerei militari e oltre 137 navi da guerra, e la portaerei Shandong è entrata a sorpresa nell'Oceano Pacifico occidentale attraverso il canale di Bashi, che separa Taiwan dalle Filippine. Il Ministero della Difesa cinese ha accusato il Governo taiwanese di spingere l'isola verso una pericolosa situazione di guerra a un ritmo accelerato, criticando la presenza statunitense nelle acque del mar Cinese meridionale. Com'è noto Pechino considera Taiwan una parte inalienabile del suo territorio da riunificare anche con la forza. L'isola permetterebbe alla Cina di aumentare la sua influenza militare nel Pacifico ottenendo il totale controllo dell'area. Secondo fonti di stampa statunitense l'incremento delle attività militari cinesi è finalizzato all'accerchiamento dell'isola per impedire agli Stati Uniti di intervenire in caso di invasione. Tra meno di tre mesi sono in programma le elezioni presidenziali a Taiwan, Pechino ha interrotto il dialogo dopo l'elezione di Tsai Ing Wen nel 2016 che ha accentuato le posizioni anti-cinesi e contribuito a rafforzare il sentimento indipendentista della popolazione.
Franco de Stefani