La quinta giornata della conferenza sul Clima Cop 26 di Glasgow ha visto l'entrata in scena dei giovani. Dapprima il comitato giovanile della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Youngo, ha presentato la sua Dichiarazione per il clima, confrontandosi poi con i leader politici ed esperti. Nel pomeriggio, c'è stato l'incontro dei ministri dell'Istruzione, e a seguire è stato presentato il documento "Youth4Climate Manifesto", contente i risultati della Conferenza Youth4Climate di settembre a Milano. Nel frattempo, all'esterno l'attivista svedese Greta Thumberg, insieme alla collega ugandese Vanessa Nakate, dirigevano la consueta protesta del venerdì; lo sciopero per il clima proclamato da Fridays for Future per chiedere ancora una volta ai leader di trattare l'emergenza climatica come un'emergenza, e di smettere di tergiversare, di usare solo le parole e poi non prendere decisioni. Dalle sole parole i giovani del mondo vogliono si passi a fatti concreti e con queste proteste intendono mettere pressione a chi è al potere affinché agisca più velocemente e in modo più radicale contro il riscaldamento globale. Vannessa Nakate ha commentato - "Sappiamo che questo movimento deve crescere per ottenere i cambiamenti di cui abbiamo bisogno per proteggere le persone e le generazioni presenti e future". Sabato si replica è prevista un'altra mobilitazione, Glasgow quindi diventa l'epicentro della protesta di Fridays for Future contro l'inazione della politica nei confronti della lotta contro il cambiamento climatico. Per le strade a protestare vari movimenti che si battono per la giustizia climatica e i diritti delle popolazioni più vulnerabili. Finora i leader dei Paesi più industrializzati e al tempo stesso quelli che inquinano di più sono arrivati tanti annunci, come quello sullo stop alla deforestazione entro il 2030. Il mondo della finanza si è detto disponibile a mettere sul piatto della bilancia miliardi su miliardi di dollari. Per Greta Thunberg, i leader stanno facendo soltanto "greenwashing e bella retorica. La sua petizione lanciata assieme ad altre tre attiviste, lo scorso 1° novembre, per incitare i politici a un'azione incisiva sul clima, ha raccolto oltre 1,5 milioni di firme. Alla Cop26 di Glasgow il pianeta non può permettersi un altro nulla di fatto.
Corrado Cimador