I numeri del Covid che arrivano dall'India fanno paura all'Europa e non solo. Nel Paese che vanta una popolazione di 1,3 miliardi di persone, le ultime stime giornaliere parlano di 300 mila nuove infezioni al giorno. Sono oltre 17,3 milioni le infezioni registrate mentre il numero delle vittime supera le 195 mila unità. Urge correre ai ripari perché quello che accade in India dimostra quanto è importante vaccinare tutta la popolazione mondiale, per non rischiare di trovarci varianti più pericolose di quelle che vediamo ora. Per l'aumento di casi nel Paese asiatico si punta il dito contro la variante indiana. Tuttavia, alcuni esperti temono che questa variante possa evolvere ulteriormente, trasformandosi in una sorta di "super mutante". Un'ipotesi in parte legata alla scoperta di tre distinti sub-cluster di variante indiana, caratterizzati da diversi profili di mutazione a livello della proteina Spike. Non è ancora detto però che sia più infettiva e nemmeno che provochi una malattia più violenta. Dello stesso avviso è l'Organizzazione mondiale della sanità - OMS - che mette in guardia contro conclusioni affrettate sulla virulenza della nuova variante del coronavirus scoperta in India. L'OMS, infatti, finora non l'ha classificata come motivo di preoccupazione.
Intanto, a livello globale è corsa agli aiuti di un Paese che ha una drammatica penuria di ossigeno e farmaci, con gli ospedali e le strutture sanitarie allo stremo. L'Ue si è detta pronta a intervenire e sta mettendo insieme le risorse, la Gran Bretagna ha promesso ventilatori e bombole di ossigeno. Israele sta pensando di inviare anche assistenza medica. Gli Stati Uniti spediranno "immediatamente" le materie prime per la produzione dei vaccini. Da ciò si evince la rapida evoluzione in contesti di grande diffusione, dunque l'importanza della continua sorveglianza genomica e degli appropriati interventi di salute pubblica (mascherine, distanziamento e igiene delle mani) per prevenire che l'aumento della trasmissione porti all'emergere di ulteriori mutazioni. Nel momento in cui il virus è lasciato libero di correre, e chiaro che lo scenario può cambiare, determinando nuove condizioni.
Corrado Cimador