Vladimir Putin ritiene che l'Occidente abbia ignorato le preoccupazioni di Mosca sulla sicurezza ai confini. Il presidente russo ha inoltre avvertito che se l'Ucraina entra nella Nato si rischia una guerra. Gli Usa vogliono trascinare la Russia in un conflitto per poter imporre sanzioni, ha aggiunto, auspicando comunque che "il dialogo continui" e si trovi "una soluzione" alla crisi ucraina, "anche se non è semplice".
Intanto il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, nel corso di una telefonata con il capo della diplomazia russa, Serghei Lavrov, ha sollecitato Mosca a perseguire la via diplomatica. Blinken ha chiesto un'immediata de-escalation delle tensioni ed il ritiro delle truppe russe e dell'equipaggiamento militare dai confini con l'Ucraina. "Un'ulteriore invasione dell'Ucraina avrà conseguenze rapide e severe", ha precisato. Secondo Lavrov, Blinken ha convenuto che possono essere avviati negoziati in merito alle garanzie di sicurezza chieste da Mosca.
Al contempo, il premier britannico, Boris Johnson, si è recato a Kiev per incontrare il capo di Stato ucraino, Volodymyr Zelensky. Il primo ministro britannico ha affermato che un attacco da parte della Russia contro l'Ucraina sarebbe "un disastro politico, umanitario e militare". Johnson spera che Putin "faccia un passo indietro e dialoghi" o Londra imporrà "subito sanzioni", la presenza di truppe russe al confine ucraino "è un pericolo chiaro". La Gran Bretagna ha intanto donato all'Ucraina aiuti per 105 milioni di euro. Zeleksky - ringraziando Johnson - ha detto che "non sarebbe una guerra tra Kiev e Mosca, ma una guerra a livello europeo".
E. P.