Foto: Reuters
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I dazi sulle automobili importate negli Stati Uniti scatteranno il 2 aprile. Per i veicoli provenienti dall’Unione Europea, il provvedimento porterà le tariffe complessive al 27,5%. La decisione ha scatenato dure reazioni a livello internazionale, con Bruxelles, Ottawa e le principali economie asiatiche che hanno già preannunciato possibili contromisure. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso il proprio disappunto, sottolineando le ripercussioni negative per l'industria automobilistica su entrambe le sponde dell’Atlantico. Al contempo ha annunciato che Bruxelles analizzerà le misure da adottare, pur cercando di mantenere aperto il dialogo con Washington. Anche il Canada ha reagito con fermezza. Il primo ministro Mark Carney ha definito i nuovi dazi un "attacco diretto ai lavoratori canadesi" e ha annunciato l’introduzione di misure di ritorsione. La decisione della Casa Bianca ha inoltre scosso le borse asiatiche, con forti cali per i titoli delle case automobilistiche giapponesi e sudcoreane. Tokyo e Seul hanno già avvertito che potrebbero rispondere con provvedimenti simili. Durante l’annuncio, Trump ha avanzato una proposta alla Cina: ridurre le tariffe sulle auto cinesi in cambio della vendita della piattaforma TikTok a un’azienda americana. Il social network è infatti da tempo nel mirino di Washington per questioni legate alla sicurezza nazionale. Il leader della Casa Bianca ha intanto giustificato il provvedimento come parte della sua strategia di "recupero economico", sostenendo che i nuovi dazi potrebbero generare fino a mille miliardi di dollari di entrate per gli Stati Uniti nei prossimi due anni, una stima che persino alcuni funzionari della Casa Bianca hanno definito eccessiva. Resta ora da vedere quali saranno le prossime mosse dell’UE e degli altri Paesi colpiti dal provvedimento, mentre il rischio di una nuova escalation commerciale si fa sempre più concreto.

M.N.