Dopo il terremoto in apertura di settimana determinato dal crollo della Silicon Valley Bank, le borse europee hanno recuperato in parte il terreno perduto, anche sull’onda di Wall Street che invece aveva tenuto, confidando nell’intervento della Banca centrale americana e del governo che avevano ribadito le garanzie per i conti correnti e provvedimenti per evitare i rischi di un contagio da altri istituti.
Milano ha girato in terreno ampiamente positivo, di oltre due punti percentuali, e sulla stessa linea hanno viaggiato anche le altre borse europee. Londra più debole, ma comunque in terreno positivo.
Dopo i timori immediatamente successivi alla crisi della banca, sia il governo di Washington sia le banche centrali europee avevano escluso il ripetersi di un caso Lehman Brothers, ma le autorità statunitensi vogliono vederci chiaro.
Secondo il Wall Street Journal, il Dipartimento di Giustizia e la Sec, l’autorità americana che controlla i mercati, stanno indagando sul fallimento della Silicon Valley Bank, messa in difficoltà dal crollo delle quotazioni dei titoli di Stato a causa dell’inflazione crescente. Anche le agenzie di rating tengono sotto controllo l’istituto e le banche collegate in vista di un possibile declassamento: Moody’s ha tagliato l’outlook del sistema bancario americano da stabile a negativo dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e della Signature Bank.
Secondo Goldman Sachs, il rischio di contagio diretto del settore bancario, in particolare in Europa, “appare però limitato”, visto che l'esposizione delle banche europee verso i depositi statunitensi “è bassa” e i sistemi bancari dell'area euro e del Regno Unito sono “ben capitalizzati e dotati di ampia liquidità”.
I rischi invece riguarderebbero la crescita, per il pericolo che le banche, volendo aumentare le riserve di liquidità, rendano più oneroso l’accesso al credito, frenando ulteriormente l’economia, già rallentata dall’inflazione e dalle misure delle banche centrali.
Alessandro Martegani