Foto: IMDb
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È stato il protagonista di un film diventato un classico di Natale, una delle pellicole che ha dato la grande popolarità a Steven Spielberg, e ora è stato anche protagonista di una delle più importanti aste di cimeli cinematografici.
La statua animatronica originale di E.T., l'extraterrestre, è stata infatti battuta per 2,6 milioni di dollari a Los Angeles, nel corso di un evento che ha visto la vendita di 1.300 accessori cinematografici, fra i quali anche pezzi come i guantoni da boxe utilizzati da Robert De Niro in “Toro scatenato”, il bastone con cui Charlton Heston ha separato le acque del Mar Rosso nei “dieci comandamenti" del 1956 (venduto per quasi mezzo milione), la scopa Nimbus 2000 di Harry Potter (battuta per 128.000 dollari), o il più recente martello di Thor, personaggio dei film della saga Marvel.
Il pezzo forte e più quotato è stato però la statua animata di E.T., il protagonista del film del 1982, vincitore di quattro Oscar, un giovane extraterrestre rimasto per errore sulla terra che viene aiutato da alcuni ragazzi, fra questi una giovanissima Drew Barrymore, a contattare il suo popolo per farsi venire a prendere sulla Terra.
Due gli elementi inconfondibili: la frase rimasta nella storia, “telefono casa”, e il dito che s’illuminava, uno dei dispositivi contenuti nella complicatissima statua animata, ideata e costruita fra l’altro dall’Italiano Carlo Rambaldi, a cui Spielberg aveva chiesto, per realizzare il volto, di pensare a un incrocio fra il poeta Carl Sandburg, Albert Einstein ed Ernest Hemingway, anche se la figlia di Rambaldi assicura che il padre si sia ispirato più semplicemente al proprio gatto.
La statua è in grado di compiere molti movimenti e anche di avere delle espressioni grazie a 85 punti di articolazione, ceh venivano manovrati da ben 12 persone.
In ogni caso fu un personaggio riuscito, rimasto nella storia della cinematografia, e a testimoniarlo ci sono anche i due milioni e mezzo sborsati da un ignoto acquirente, che ha pagato 5 volte la base d’asta, fissata a 470 mila euro.
Alessandro Martegani