Circa 168 milioni di statunitensi si recheranno alle urne per le elezioni di midterm. Letteralmente elezioni di metà mandato, queste elezioni si tengono dopo due anni dall'inizio del mandato presidenziale per confermare la fiducia ai membri delegati del Congresso, ovvero Senato e Camera del ramo legislativo del governo federale, anche se la durata nei due rami del parlamento è rispettivamente di 6 e 4 anni.
Per alcuni versi, si tratta di un'elezione di midterm anomala. Più che un anticipo delle presidenziali 2024, è una rivincita di quelle del 2020, perché le figure di spicco della politica statunitense restano Joe Biden, il presidente, il cui consenso è debole, e Donald Trump, l'ex presidente che non accetta la sconfitta e che, allo stesso tempo, mantiene una forte presa sull'elettorato repubblicano così come sul partito.
In un paese politicamente polarizzato come gli Stati Uniti è facile capire perché i repubblicani tornino a guadagnare terreno, dopo un'estate in cui la bussola del voto puntava sui democratici. Si prospetta una »valanga rossa«, con il Partito Repubblicano che potrebbe conquistare la maggioranza in uno dei due rami del Congresso. I dati del voto anticipato disponibili confermano che gli elettori sono particolarmente solleciti in Stati critici: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, nella 'cintura della ruggine', e, più a Sud, Georgia. I rapporti di forza nel futuro Congresso si possono decidere lì.
Più che la guerra in Ucraina, ai margini della campagna, nel dibattito elettorale hanno pesato temi come aborto, controllo delle armi, criminalità, immigrazione clandestina e, ovviamente, l'economia. Con l'inflazione e la gestione incerta dell'amministrazione Biden.
Valerio Fabbri