Ancora una volta il corridoio umanitario per evacuare i civili da Mariupol, città portuale sul mar d'Azov sotto l’attacco dell’esercito russo, è stato interrotto, e ancora una volta è partito lo scambio di accuse fra Mosca e Kiev.
Il passaggio per i civili in fuga dalle aree sotto attacco era stato aperto in tarda mattinata, ma dopo solo poche ore la Croce rossa ha comunicato che “il tentativo d’iniziare l'evacuazione di circa 200 mila persone dalla città è stato interrotto”.
La mancata evacuazione, secondo le autorità ucraine, sarebbe stata responsabilità dell’esercito russo, che avrebbe continuato a bombardare le aree di passaggio dei civili, mentre i separatisti filorussi del Donbass hanno accusato le forze ucraine di non aver rispettato il cessate il fuoco.
Dopo il tentativo di mediazione del primo ministro israeliano Naftali Bennett, che aveva avuto un colloquio a Mosca con Vladimir Putin, è partita anche un’iniziativa della Turchia: Putin, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha sostenuto la necessità dell’apertura di corridoi umanitari, di un cessate il fuoco e di un trattato di pace. Putin avrebbe risposto che “le operazioni speciali possono essere sospese solo se Kiev cesserà le sue azioni militari”. In una telefonata con il presidente francese Macron Putin ha poi assicurato di non avere “intenzione di procedere ad attacchi contro le centrali nucleari” in Ucraina.
Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto “disposto a negoziare pacificamente con Putin, ma in maniera decisa e senza alcun ultimatum”. In un messaggio video Zelensky si anche rivolto ai leader occidentali: “Se non ci date abbastanza aerei in modo da poterci proteggere – ha detto - c'è una sola conclusione: volete che ci uccidano lentamente”. Il presidente ucraino ha anche avuto un colloquio con primo ministro britannico Boris Johnson che si è impegnato “a lavorare con i partner per fornire ulteriore equipaggiamento difensivo” all’Ucraina.
A breve dovrebbero incontrarsi le delegazioni russa e ucraina per un terzo round di colloqui ed è stata anche fissata una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nel paese intanto ci sono stati pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest di Kiev e ci sarebbero vittime civili. L'Ucraina ha anche accusato la Russia di aver “danneggiato il gasdotto Donetsk-Mariupol”, lasciando più di 750 mila persone al freddo. I razzi russi avrebbero poi distrutto l’aeroporto della regione di Vinnytsia, città situata nell'Ucraina centro-occidentale a sud-ovest di Kiev.
Secondo le Nazioni Unite dall'inizio dell'offensiva militare russa in Ucraina i civili rimasti uccisi sono almeno 364, ma si teme che il bilancio possa essere molto più pesante.
Alessandro Martegani