Due forti scosse di terremoto, la prima di magnitudo 7.8 e la seconda 6.7, hanno colpito questa notte la Turchia meridionale e la Siria. Dopo il primo sisma sono state avvertite immediatamente altre sette scosse, tutte comprese tra magnitudo 4.7 e 5.6, movimenti che sono stati avvertiti anche in Israele, Libano e Cipro.
La notizia ha allarmato tutto il mondo, e tempestive sono state le reazioni internazionali, da parte dell’Ucraina, Russia, Italia e anche dall’Unione europea. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha scritto un messaggio su Twitter nel quale dichiara che “l’Ue è pronta ad aiutare”. “Il sostegno dell’Europa è già in arrivo e siamo pronti a continuare ad aiutare in ogni modo possibile” ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, dopo l’annuncio della partenza per la Turchia di una prima squadra di soccorritori romeni e olandesi.
Tempestivamente, l’Unità di Crisi del ministero degli Esteri italiano ha contattato i connazionali presenti in Turchia per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Ma come ha fatto sapere la Farnesina, al momento non risultano vittime o feriti italiani. Vista la gravità delle scosse, la Protezione Civile italiana ha immediatamente diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane, ma dopo svariate ore di accertamenti l’allarme è stato revocato, come spiegato da Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile, il quale ha rilasciato una dichiarazione alla RAI.
“È scattato questo allertamento per le coste della parte orientale del nostro Paese, la parte della Calabria, Sicilia e Puglia, e per tutto il bacino che si trova dalla parte dell’Adriatico. Ma in questo momento il Centro di allerta tsunami ha ritenuto questo evento non più pericoloso per le coste italiane, quindi l’allarme è stato revocato.”
B.Ž.