Foto: Reuters
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L’aggressione è avvenuta in seguito al lancio dei missili da parte dell’Ucraina contro il porto di Sebastopoli in Crimea, dimostrando in qualche modo le capacità missilistiche del Paese; infatti, i droni hanno reso inoperante un sistema di difesa aereo russo dopo aver attaccato il suo radar e la sua antenna. Gli attacchi sono stati tanti e in diverse zone durante l’intera notte, tra cui quelli contro Odessa, dove sono rimasti feriti sei civili e sono state danneggiate delle infrastrutture portuali. A tal proposito, da quando Mosca si è ritirata dall’accordo sul grano con Kiev, le sue aggressioni hanno distrutto 105 impianti, e come ha spiegato il ministro delle Infrastrutture ucraino, a causa di ciò, degli scioperi nei porti del bacino del Danubio e del blocco dei porti russi, le esportazioni di grano verso Asia, Africa e Europa si sono ridotte di quasi tre milioni di tonnellate al mese.

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Nel frattempo, dopo la conclusione dei colloqui di ieri tra il presidente Putin e il leader nordcoreano Kim, è stato reso noto dal capo dell’intelligence militare di Kiev che la Corea del Nord fornisce armi alla Russia già da un mese e mezzo, in particolare proiettili da 122 e 152 millimetri, nonché missili Grad. Questa collaborazione si prevede possa ampliarsi ulteriormente, con Mosca che cerca di ottenere milioni di munizioni dalla sua ormai alleata. A riguardo, gli Stati Uniti non hanno esitato a rispondere alla notizia, e hanno minacciato sanzioni nel caso in cui questo trasferimento di armi si concretizzi, sottolineando la loro preoccupazione riguardo ai programmi nucleari e missilistici nordcoreani. È stato assicurato quindi che Washington continuerà a vigilare per cogliere segnali di eventuali flussi di armi e munizioni dalla Corea del Nord alla Russia o in direzione opposta.

B.Ž.