I leader russi dovrebbero essere processati per l'invasione dell'Ucraina anche se non possono essere arrestati e portati in tribunale di persona. Lo ha dichiarato il Procuratore Generale ucraino Kostin. Il tribunale previsto per il crimine di aggressione dovrebbe tenere i cosiddetti processi in contumacia, ha aggiunto. Le dichiarazioni di Kostin sono giunte dopo avere incontrato il Procuratore capo della Corte Penale Internazionale all'Aia, dove ha sede il tribunale. La settimana scorsa la CPI ha emesso un mandato di arresto per il Presidente russo Putin insieme al commissario per i diritti dei bambini presso il Cremlino Lvova-Belova, accusandolo di deportazione illegale di bambini. La CPI può perseguire i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio in Ucraina contro singole persone ma non il crimine di aggressione a causa dei vincoli legali. Sembra intanto che stia crescendo il sostegno internazionale per la creazione di un tribunale speciale ad hoc per processare i leader russi, che dovrebbe perseguire la più alta leadership politica e militare, incluso Putin, per l'aggressione. Secondo Kostin il processo potrebbe tenersi in contumacia in quanto è importante fare giustizia per i crimini internazionali anche se i colpevoli non sono presenti. Intanto l'Ungheria ha reso noto che non arresterebbe il Presidente russo Putin nel caso mettesse piede sul suo territorio. Lo ha dichiarato il capo di gabinetto del premier Orban. Sebbene Budapest abbia aderito alla Corte Penale Internazionale, ha precisato, il trattato non è stato ancora promulgato in quanto contrario alla costituzione. Il mandato di arresto, ha aggiunto, è infelice perchè ostacola ulteriormente la fine della crisi ucraina. Secondo un portavoce della Corte l'Ungheria avrebbe ratificato il trattato nel 2001 e avrebbe quindi l'obbligo di cooperare con la Corte nel quadro dello Statuto di Roma.
Franco de Stefani