Il presidente peruviano Pedro Castillo è stato arrestato dalla polizia poco dopo che il Parlamento, ignorando la sua decisione di sciogliere la legislatura e di insediare un governo di emergenza, si era immediatamente riunito, e con 101 voti a favore su un totale di 130, aveva votato l'impeachment per "incapacità morale" in una sessione trasmessa in diretta televisiva.
La vicepresidente Dina Boluarte ha, quindi, assunto la guida del paese, giurando davanti alla plenaria del Congresso e confermando il tentativo di colpo di stato. Subito dopo il giuramento, la prima donna presidente del Perù ha invitato tutte le forze politiche a una tregua e si è impegnata a lottare "per i nullatenenti e gli esclusi".
Una giornata quella di ieri segnata dai mancati tentativi di colpo di stato. In Germania e in una serie di altri stati europei, tra i quali l'Italia, sono state, infatti, portate avanti una serie di perquisizioni e arresti volti a smatellare una rete di politici, giudici ed ex soldati, guidata da un principe della Turingia, che aveva lo scopo di sovvertire l'attuale Governo tedesco e instaurare un Reich sul modello di quello del 1871.
Un piano non aleatorio visto che, secondo il ministro della Giustizia Marco Buschmann, i militanti di questa organizzazione avevano pianificato un vero e proprio Putsch, che avrebbe dovuto sferrare "un attacco" agli "organi costituzionali" del Paese.
Barbara Costamagna